"Coraggio! " Con questa parola la Madre Mectilde incoraggiava spesso le loro sorelle o altre persone che li avevano affidato i loro ansie e preoccupazioni. Lasciare che Dio entri nella propria vita come l'ha fatto Matilde, davvero richiede coraggio. In questo blog vogliamo incoraggiare l'un l'altro e speriamo che tu, caro lettore, ti senti anche incoraggiato/incoraggiata a vivere la tua vita con Dio.

sabato 4 giugno 2011

Ricordiamo un amico di M. Mectilde

E’ morto nella notte tra l’1 e 2 giugno scorso P. Giorgio Maria Bertolini,
o. cist., dell’abbazia di Chiaravalle Milanese.
Le Benedettine dell’Adorazione d’Italia lo conoscono per i due volumi pubblicati dall’editrice Glossa di Milano con le conferenze di Madre Mectilde commentate.
Moltissimi fedeli, religiosi/e e laici, portano nel cuore il bene da lui ricevuto come ministro della Penitenza. Qui il ricordo vuole soltanto rammentare il valore del suo lavoro per la traduzione e il commento delle parole della nostra Madre fondatrice.
Morto quando in alcuni parti della Chiesa già si celebrava l’ascensione del Signore, celebrate le sue esequie alla vigilia di questa solennità nella chiesa italiana, come non andare ad aprire l’Anno liturgico e leggere le sue righe su questo mistero di Cristo e del cristiano? Egli aveva fatto la sua tesi di laurea sul mistero della risurrezione di Cristo; e nelle pagine rammentate scriveva, tra l’altro: “In definitiva noi credenti ci misuriamo da quello che pensiamo della morte, da come la consideriamo quale ultima assimilazione a Cristo per ottenere la vita eterna” (p. 227).
Nel commento ad una conferenza di Madre Mectilde, tenuta la vigila dell’ascensione, cita ad un certo punto la lettera agli Ebrei. Risento la sua profondissima stima per il mistero del sacerdozio cristiano: la misericordia di Cristo è quella di Lui sommo sacerdote alla maniera del Figlio, Verbo fatto carne, non altra. “L’umanità di Cristo risorto diventa il nuovo santuario e la nuova tenda fatti da Dio stesso, dove si realizza la liturgia definiva e perfetta, perché efficace per la salvezza. In tal modo l’accesso a Dio è sempre possibile” (p. 232). E il commentario finisce con una citazione di san Bernardo, che dice tutta la sua concezione del monachesimo. “ Dio trovò il modo di crescere per mezzo della discesa … Va’ e anche tu fa lo stesso ” (s. Bernardo) “(p. 235).
Liturgie gregoriane? Sì, certo, p. Giorgio era bravissimo primo cantore. Ma il monachesimo si gioca sull’autenticità dell’unione a Cristo, umilmente sempre accolta come grazia che discende e ci fa discendere, senza farlo vedere, ma lieti e attivi, perché altri vivano.

Srm Carla

venerdì 6 maggio 2011

Vivere il proprio battesimo

"Nei tempi odierni in cui si tende ad ammorbidire o annacquare il messaggio evangelico, Mectilde può sembrare estremamente rigorosa, ma solo a una lettura superficiale. Lei invece vive fino in fondo, in modo integro, il suo essere cristiana, e lo vuole anche dalle sue figlie, esortandole sempre a vivere in profondità il proprio battesimo. Per lei la vita cristiana consiste nell'agire a somiglianza dello Spirito santo, è lo Spirito che ci porta alla perfezione, facendo vivere in noi Gesù Cristo. (...) La vita spirituale di Mectilde è assolutamente cristocentrica, come cristocentrica è la Regola di san Benedetto."
(da: MECTILDE DE BAR: UNA BENEDETTINA DEL XVII SECOLO, Suor Paola Sara Guffanti, Castel Madama)